Parrocchia
SS. Gervasio e Protasio - BARIANO (BG)
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proprietà e i diritti delle pagine collegate sono dei rispettivi
siti dai quali è stato ricavato il collegamento
Cenni
storici (*) sulle chiese parrocchiali di
Bariano:
La
chiesa parrocchiale,
dedicata ai Santi Protasio e Gervasio, si trova in via Roma.
La presenza di una chiesa dedicata ai Santi Protasio e Gervasio
è testimoniata già nel secolo XI:
essa sorgeva dove attualmente c'è la chiesa dell'Annunciata; nel
secolo XVI la sede della chiesa parrocchiale venne trasferita
all'interno del centro abitato, nella chiesa dedicata a San
Bartolomeo così, in seguito all'abbandono della funzione
parrocchiale, l'antica chiesa dei santi Protasio e Gervasio venne
demolita.
L'attuale chiesa parrocchiale è stata realizzata a partire dal
1743, nel luogo dove precedentemente sorgeva la chiesa di San
Bartolomeo, demolita per far posto al nuovo edificio.
La chiesa, progettata dall'architetto bergamasco Filippo
Alessandri, presenta una semplice facciata, scandita da lesene e
trabeazione aggettanti e conclusa da un timpano triangolare,
secondo lo stile neoclassico in voga nel XVIII secolo.
Linterno, ad aula unica, ha quattro altari laterali,
dedicati a S. Giuseppe, San Luigi, alla Madonna del Rosario e al
Sacro Cuore.
Il soffitto e la zona presbiteriale sono decorati con stucchi ed
affreschi tardo settecenteschi; i dipinti ad olio su tela
collocati alla destra ed alla sinistra del coro sono opera di
Giuseppe Picenardi e riportano il "rinvenimento dei corpi
dei Santi Protasio e Gervasio" e la "Storia dei Santi
Protasio e Gervasio"; la pala d'altare posta al centro del
presbiterio è opera di Pietro Gualdi e raffigura il
"martirio dei Santi Protasio e Gervasio".
Da segnalare, tra le numerose tele presenti nella chiesa, la
"Madonna con Bambino in gloria tra i Santi Luigi Gonzaga e
Stanislao Kostka" e "La fuga in Egitto", opere di
Francesco Cappella, collocate rispettivamente sopra la porta
laterale del fianco sud e sopra la porta laterale del fianco
nord.
Accanto alla zona presbiteriale, nel lato nord, si apre la
piccola cappella dedicata all'Addolorata e a San Rocco, di cui
sono incerte le origini.
Di fianco alla facciata della chiesa parrocchiale si erge il
Campanile, struttura quadrangolare che ospita alla sommità la
cella campanaria; il campanile venne realizzato nel 1757 su un
terreno donato dai conti Albani, come viene riportato da una
lapide posta in facciata.
Poco discosta dal centro storico, lungo la strada che conduce a
Crema, sorge la chiesa dell'Annunciata, fatta realizzare nel 1610
dal Cavaliere Antonio Rivola in luogo della demolita chiesa dei
Santi Protasio e Gervasio.
La facciata della chiesa è scandita da lesene aggettanti che
terminano nella trabeazione che sostiene il timpano triangolare
di coronamento; accanto al portale d'ingresso sono presenti due
dipinti: l'uno raffigura la Vergine e l'altro l'Angelo
Annunciante; entrambe le opere sono del pittore contemporaneo
Luigi Arzuffi.
L'interno, ad aula unica, è caratterizzato dalla presenza di
stucchi decorativi; accanto all'arco presbiteriale sono collocate
entro nicchie le statue di Santa Lucia e Santa Liberata, opere
secentesche di autore ignoto. La pala d'altare, raffigurante
l'Annunciazione, è opera di Vincenzo Angelo Orelli, che la
eseguì nei primi anni del XIX secolo.
Sempre in prossimità del centro storico, verso est, in via Diaz,
è ubicata la cosiddetta 'Cappella dei Mortini', piccolo oratorio
anteceduto da uno spazio arredato con panchine, dove un singolare
affresco mostra la Vergine con il Bambino affiancata da un
Angelo; ai piedi della Vergine alcuni dannati immersi nel fuoco
alzano le braccia
al cielo in segno di richiesta di intercessione: ignota l'epoca
di realizzazione della cappella, che probabilmente è stata
edificata, come indicherebbe la tradizione locale, a seguito di
un'epidemia.
(*) Informazioni tratte dal sito web del Comune di
Bariano
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La Chiesa Parrocchiale: (** recensione a cura di "Misa1812")
La
Chiesa parrocchiale di Bariano è dedicata ai SS Gervasio e
Protasio, due fratelli gemelli martiri che furono torturati e
uccisi durante le persecuzioni di Nerone, a Protasio fu tagliata
la testa mentre Gervasio morì in seguito ai colpi di flagello
ricevuti.
La Chiesa è orientata con l'altare rivolto al nascere del sole,
simboleggiante la resurezzione di Cristo.
Saliti i gradini che portano all'entrata principale (ci sono
altre due entrate laterali) la chiesa si presenta con un'unica
navata su cui si aprono 4 altari laterali: da sinistra: S.
Giuseppe e la Madonna del Rosario; da destra: S. Luigi e il Sacro
Cuore. Le statue contenute negli altari non sono molto pregiate,
seppur risalgano al settecento.
Sulla sinistra tra il primo e il secondo altare spicca il pulpito
in legno di Mattusi di Antegnate, opera laccata e dorata con un
parapetto su cui 5 fondelli raccontano le scene bibliche da Mosè
a Gesù.
La chiesa ospita diverse tele settecentesche tra cui "La
fuga in Egitto" , "Strage degli Innocenti" e
"Natività" e diversi affreschi abbelliscono la parete
e il soffitto.
Il soffitto e la zona presbiteriale sono decorati con stucchi ed
affreschi tardo settecenteschi, dietro all'altare un bel coro
semicircolare si apre a reggera, anch'esso di origine
settecentesca.
Durante il periodo del triduo dei morti vengono anche esposte
alcune tele aventi come tematica la morte con uno sfondo molto
scuro (solitamente nero) con scheletri che indossano vesti di re,
di preti, di gente comune a simboleggiare che la morte non fa
differenza, severo monito per i credenti.
All'interno della chiesa è conservato anche un vecchio
confessionale in legno (ancora usato talvolta) proprio di fronte
al fonte battesimale.
La chiesa è molto ariosa e illuminata grazie alla presenza di
molte finestre attorno al perimetro della chiesa.
La canonica si collega invece alla casa parrocchiale.
Di questa chiesa mi è sempre piaciuta la volta, i colori intensi
e caldi, il tripudio di angeli e santi, sollevvando lo sguardo si
rimane incantanti perdendosi nella maestosità degli affreschi.
Tra i dipinti, oltre a quelli dedicati al triduo dei morti che
sono molto espressivi e di grande impatto, apprezzo molto
"La Madonna con Bambino in Gloria e i sangi Luigi Gonzaga,
Stanislao Kostka e Angeli" dal tocco delicato e dalla
raffigurazione più realista.
Molto suggestivo è il Cristo in Croce affrescato alle spalle
dell'altare maggiore dove Cristo anzichè reclinare il capo lo
solleva come a cercare la luce che fa capolino dalle finestre.
Altro elemento che apprezzo è l'organo che è stato restaurato e
viene usato in particolare la domenica durante le celebrazioni,
il suo suono limpido e scandito risuona nella chiesa rendendo
ancora più solenne la celebrazione.
Durante gli ultimi 20 anni è stata ammordernata ma conserva
ancora i vecchi banchi in legno e alcune panche poste sopra i due
primi altari laterali a ridosso della parete che dà all'altare
maggiore.
Alcuni pezzi non utilizzati della chiesa sono conservati nel
museo parrocchiale.
Consiglio la visita a chi è di passaggio poichè seppur piccola
questa chiesa ha molto da offrire esteticamente e artisticamente.
(**) Informazioni tratte
da un sito web esterno
( http://www.trivago.it/bariano-420756/chiesacattedralemonastero/chiesa-ss-gervasio-e-protasio--1030504/opinione-o321900
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Profilo storico della parrocchia, dal sito dei beni culturali della Regione Lombardia:
(*)
Informazioni tratte dal sito web del Comune di
Bariano
(**) Informazioni tratte
da un sito web esterno
( http://www.trivago.it/bariano-420756/chiesacattedralemonastero/chiesa-ss-gervasio-e-protasio--1030504/opinione-o321900
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