Parrocchia SS. Gervasio e Protasio - BARIANO (BG)
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Preghiera catechisti Bariano 22 febbraio 2001 – Festa della cattedra di San Pietro!!!

Tante volte diciamo, o sentiamo dire, che pregare è importante, necessario. Eppure lo scopriamo anche tanto difficile. Rischiamo di non trovare mai il tempo per farlo, riusciamo a pregare solo in gruppo, qualche volta ci sembra persino sia tempo perso. Però ricordiamo anche le occasioni in cui siamo riusciti davvero a vivere bene il nostro incontro con Gesù, lo abbiamo invocato con sincerità, abbiamo ascoltato con il cuore la sua Parola. Anche questo è un dono dello Spirito Santo che ci fa capaci di aprirci a questo incontro desiderato e davvero arricchente, che ci suggerisce cosa dire e ci aiuta a comprendere quello che il Signore ci propone.

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NON DI SOLO PANE

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Dal Vangelo di Matteo ( Mt. 4, 1 – 11 )

Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per esser tentato dal diavolo. E dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, ebbe fame. Il tentatore allora gli si accostò e gli disse: "Se sei Figlio di Dio, dì che questi sassi diventino pane". Ma egli rispose: "Sta scritto:

Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio".

Allora il diavolo lo condusse con sé nella città santa, lo depose sul pinnacolo del tempio e gli disse: "Se sei il Figlio di Dio, gettati giù, poiché sta scritto: Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo, ed essi ti sorreggeranno con le loro mani, perché non abbia a urtare contro un sasso il tuo piede". Gesù gli rispose: "Sta scritto anche:

Non tentare il Signore tuo Dio".

Di nuovo il diavolo lo condusse con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo con la loro gloria e gli disse: "Tutte queste cose io ti darò, se, prostrandoti, mi adorerai". Ma Gesù gli rispose: "Vattene satana! Sta scritto:

Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi culto".

Allora il diavolo lo lasciò ed ecco angeli gli si accostarono e lo servivano.

  • Non possiamo tentare di vivere. Dobbiamo, in ogni caso scegliere. E scegliere richiede il superamento della seduzione di ogni tentazione. Nel percorso del nostro vivere siamo chiamati a rendere ragione di chi siamo veramente, a dare ragione di ciò che gestiamo. E dipende dal nostro percorso fermarci a stazioni che dicono di un viaggio oppure di un vagare in balia di non si sa che cosa. Si deve oltrepassare il pericolo della vanità vuota, del cammino deciso e da comunque decidere per camminare verso una meta. Per iniziare un cammino in cui, non tentanti dalla fierezza e dalla vanità, siamo chiamati ad avere il senso delle cose di Dio, per non rimanere schiacciati dal mondo, per poter rispondere alla vera Chiamata.
  • Momento di riflessione

    Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto

    per esser tentato dal diavolo.

    E dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, ebbe fame…

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  • Il deserto.

    Un orizzonte infinito, il silenzio, la solitudine.

    Un luogo ai margini della realtà, sconosciuto ai nostri occhi, così abituati a vedere case, strade, persone.

    Un luogo lontano dal nostro cuore. Il deserto ci fa paura, ci fa sentire soli, abbandonati, ci costringe a guardarci dentro.

    Che paura abbiamo Signore di fermarci, di aprire il nostro cuore e scoprire che forse è vuoto, arido, come il deserto.

    Eppure, all’inizio del tuo cammino, tu Gesù, l’hai fatto.

    Ti sei fermato per prendere forza, per fare chiarezza sulla tua missione.

    Lo Spirito ti ha condotto nel deserto.

    Quello stesso Spirito chiede a noi oggi di fermarci, di ascoltare nel silenzio del nostro deserto, ciò che tu hai da dirci, di affidarci alle tue mani, affinché il nostro deserto possa fiorire.

  • Momento di riflessione

     

    PREGHIAMO INSIEME

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  • O Signore, aiutaci a capire che ciò che conta veramente è saperti cogliere nel silenzio, nella riflessione e in tutti i momenti della nostra vita. Tu ci parli sempre, ma sta a noi essere attenti e vigili per cogliere i segni che annunciano la tua presenza. Ci metti ancora una volta l’opportunità di stare soli con te: fa’ che riusciamo sempre a metterti al primo posto e non far diventare noi il centro del nostro silenzio. Aiutaci a vincere la paura di confrontare la nostra vita con la tua parola e fa’ che sappiamo sempre vivere secondo i tuoi insegnamenti. Rendici, Signore, capaci di trasformare ogni nostro gesto, il nostro studio e lavoro, in preghiera affinchè possiamo elevarli in un inno di lode e di ringraziamento.
  • Il tentatore allora gli si accostò e gli disse: "Se sei Figlio di Dio, dì che questi sassi diventino pane". Ma egli rispose: "Sta scritto:

    Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio".

  • "Non di solo pane, ma di ogni tua parola".

    Noi forse preferiamo vivere di solo pane, ci piace riempirci di ciò che è immediato, facile, veloce.

    Scegliere minuziosamente ciò che davvero ci serve per vivere, costa fatica. La fatica di essere uomini, la fatica di essere credenti, la fatica di camminare sulla tua strada.

    Eppure tu ci insegni, Gesù, che lasciarsi tentare da ciò che è vano ed inutile, non porta a molto.

    Ci insegni che il vero cibo è la tua Parola, perché tu solo hai parole di vita eterna.

    Scegliere di seguirti non è facile, eppure è nella fatica e nella difficoltà che possiamo misurare la qualità delle nostre scelte.

    È solo cibandoci della Tua Parola che possiamo dare un senso pieno alla nostra vita.

  • Momento di riflessione

     

    PREGHIAMO INSIEME

  • Suscita in noi, Padre, una vera fame e sete della tua sapienza perché ci nutriamo di ogni parola che esce dalla tua bocca. Dacci la capacità di comprendere che non troveremo la forza per il nostro cammino nelle facili proposte che vengono poste davanti a noi, ma nella ricerca silenziosa e profonda che diventa ascolto e preghiera.

    Come potrà un giovane tenere puro il suo sentiero? Custodendo la parola! Con tutto il cuore Signore ti cerco: non lasciarmi sbagliare nei tuoi comandi.

    Nel mio cuore conservo la tua promessa per non deviare da te. Benedetto sei tu Signore, insegnami i tuoi decreti.

    Voglio meditare e scrutare i tuoi sentieri. Nei tuoi decreti trovo gioia, non dimentico la tua parola.

    ( dal salmo 118 )

  • Allora il diavolo lo condusse con sé nella città santa, lo depose sul pinnacolo del tempio e gli disse: "Se sei il Figlio di Dio, gettati giù, poiché sta scritto: Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo, ed essi ti sorreggeranno con le loro mani, perché non abbia a urtare contro un sasso il tuo piede". Gesù gli rispose: "Sta scritto anche: Non tentare il Signore tuo Dio".

     

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  • Chi accetta di camminare con Gesù non sa proprio tutto di Lui: ci sono alcuni aspetti che sfuggono, che egli come uomo non sa decifrare. Se però è disposto a migliorare la sua vita, non può che accorgersi della cosa più importante: che il Signore gli vuole davvero bene come nessun altro, che non lo deluderà, che non si prenderà gioco di lui. Questo amore fa’ sì che il discepolo possa fidarsi, seguire il Maestro, cercare di imitarlo ed avere il coraggio di rischiare.

    Ogni uomo può compiere il gesto di affidarsi a Dio, perché Dio stesso lo rende possibile. La fiducia è un atteggiamento da imparare, da esercitare e da verificare anche nei rapporti con le persone di ogni giorno.

  • Momento di riflessione

     

    PREGHIAMO INSIEME

    Tu che abiti al riparo dell’Altissimo

    E dimori all’ombra dell’Onnipotente,

    dì al Signore: "Mio rifugio e mia fortezza,

    mio Dio in cui confido".

    Egli ti libererà dal laccio del cacciatore,

    dalla peste che distrugge.

    Ti coprirà con le sue penne,

    sotto le sue ali troverai rifugio.

    La sua fedeltà ti sarà scudo e corazza;

    non temerai i terrori della notte

    né freccia che vola di giorno.

     

     

     

    Mille cadranno al tuo fianco

    E diecimila alla tua destra;

    ma nulla ti potrà colpire.

    Poiché tuo rifugio è il Signore

    E hai fatto dell’Altissimo la tua dimora,

    non ti potrà colpire la sventura,

    nessun colpo cadrà sulla tua tenda.

    Egli darà ordine ai suoi angeli

    Di custodirti in tutti i tuoi passi.

    Sulle loro mani ti porteranno

    Perché non inciampi nella pietra il tuo piede.

    Lo salverò perché a me si è affidato;

    lo esalterò, perché ha conosciuto il mio nome.

     

    Di nuovo il diavolo lo condusse con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo con la loro gloria e gli disse: "Tutte queste cose io ti darò, se, prostrandoti, mi adorerai". Ma Gesù gli rispose: "Vattene satana! Sta scritto:

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  • Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi culto".

    Chi oggi da’ gratis, viene considerato o un picchiatello, incapace di farsi i suoi affari, o, quando è giudicato con benevolenza, un ingenuo.

    Il comune, normale modo di vivere, infatti, è correre, correre, per affermare se stessi di fronte agli altri. Uno si crede, vale se ha un qualche piedistallo su cui appoggiare i piedi. Sarà la ricchezza, un posto di lavoro di un certo livello, la macchina di una certa cilindrata, l’avere un fisico atletico o sexy, l’essere uomini di cultura, l’avere una religiosità…

    Sta di fatto che per "contare" bisogna essere qualcuno o avere qualche cosa. Non conta se per stare in piedi bisogna mettere sotto i piedi qualcuno.

    Il cristiano raggiunge una bella " posizione " solo quando scende da ogni piedistallo e si fa tutto a tutti. A ben pensarci, tu non sei veramente padrone di niente: quello che sei, quanto hai, ti è stato dato come in prestito, non in proprietà.

    Beato te se quel tanto o poco che hai ricevuto in dono da Dio saprai, restituirlo totalmente al Cristo presente nell’altro. Se no, sarai davvero "un povero Cristo"

  • Momento di riflessione

     

    PREGHIAMO

    Diciamo insieme: Pietà di noi Signore

    Se ho cercato di vivere di solo pane, se ho fatto del pane il mio idolo, cioè il mio benessere, il mio capitale, il mio arraffare, come se dovessi vivere di solo pane.

    Per quel tanto che abbiamo ceduto, esagerato alla prima tentazione, preoccupati sempre di morire di fame, di accumulare e basta, a danno di tutti, per noi e per la Chiesa

    Pietà di noi Signore

    Se ho ceduto anche alla seconda tentazione e mi sono servito della religione, mi sono servito di Dio per i miei orgogli, per i miei desideri, per i miei trionfi, la mia esaltazione, per quel tanto che siamo colpevoli, per noi e per la Chiesa

    Pietà di noi Signore

    E se anche, ognuno di noi, ha sempre strisciato, in qualche maniera, per dominare: il dominio dell’uomo sull’uomo che può consumarsi nel segreto di una casa, oppure nella scuola, sul lavoro; per quel tanto che mi sono umiliato, pur di avere un potere, per noi e per la Chiesa

    Pietà di noi Signore


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